Fare storie che si susseguono
La formazione di psicologia generativa nell’indirizzo fare storie ha come scopo l’apprendimento del modello d’intervento denominato fare storie che si susseguono impiegato in un’ottica di prevenzione e di sostegno educativo.
L’obiettivo è quello di prevenire i disturbi del pensare. Il bambino (l’adolescente) attraverso il racconto, o la rappresentazione, delle storie esprime i suoi miti in un contenitore regolato e attraverso una relazione adeguata al contenimento delle sue ansie.
Nella pratica del fare storie che si susseguono accogliamo il bambino (i bambini) in un contenitore regolato. Le poche regole con le quali si confronterà sono legate allo spazio, al tempo, all’esclusione, al rispetto di sé, dell’altro e degli oggetti, al fare storie con cinque personaggi dicendo tutto quello che vuole.
L’adulto fa parte del contenitore in quanto lo delimita attraverso le regole e il loro rispetto, e diventa egli stesso contenitore delle ansie che il bambino – i bambini – portano nella stanza. La sua mente non dovrebbe essere pre-occupata, ma dovrebbe saper mettere a disposizione uno spazio vuoto per accogliere ciò che il bambino gli porta. È quindi importante che egli eserciti la pazienza nel senso di non avere aspettative sui contenuti che di volta in volta vengono agiti o raccontati nella relazione, che sappia sopportare il vuoto senza doverlo saturare con un suo sapere, che non si senta perseguitato dalle sfide che il bambino inevitabilmente metterà in atto,
I personaggi danno facoltà di interpretare, come a teatro, la “storia”, raccontata o agita, facendo in modo che questa abbia un senso nella relazione attuale dell’adulto (rappresentante dei genitori) con il bambino.
Il susseguirsi delle storie permette di rendere evidente i cambiamenti che avvengono nella relazione e nel bambino stesso.
Le storie che il bambino ci porta esprimono i suoi desideri. A differenza del sogno, dove i desideri possono essere esauditi in modo onnipotente e in solitudine, le storie rappresentano i miti del bambino. Sono dei racconti dei suoi desideri/paure che condivide con un’altra persona.